sei in forma per la “corsa della fede”?

Oggi parliamo un pò di sport… e delle prove che affrontiamo durante il nostro cammino di fede. 

Spesso, prima di poter dire: ‘Ho combattuto il buon combattimento, ho finito la corsa, ho conservato la fede. ‘ (la Bibbia, 2Timoteo 4:7), dobbiamo dire: ‘Non che io abbia già ottenuto tutto questo o sia già arrivato alla perfezione; ma proseguo il cammino per cercare di afferrare ciò per cui sono anche stato afferrato da Cristo Gesù. Fratelli, io non ritengo di averlo già afferrato; ma una cosa faccio: dimenticando le cose che stanno dietro e protendendomi verso quelle che stanno davanti, corro verso la mèta per ottenere il premio della celeste vocazione di Dio in Cristo Gesù.’ (la Bibbia, Filippesi 3:12-14) 

Nella maggior parte dei casi, prima di salire sul podio, dobbiamo prima ottenere la vittoria. L’analogia tra lo sport e la nostra fede è molto pertinente. Paolo usa anche quest’immagine per illustrare la vita cristiana nella sua totalità. 

Quando metti la tua fede in pratica, devi combattere contro i nemici invisibili ma molto reali: l’incredulità, le tentazioni, le malattie, gli stati d’animo, ecc… Queste prove sono l’allenamento cristiano. Ogni giorno affronterai tante prove proprio come una vera corsa ad ostacoli. 

Un campione non diventa un campione (che si tratti di fede o di sport) stando steso sul divano e facendo zapping alla TV! Un campione si allena tutti i giorni, soffre, per superare sé stesso e migliorare la propria efficienza… per finire la corsa ed ottenere il premio. Non temere le prove… non avere paura di correre la buona corsa, di combattere il buon combattimento, in modo da afferrare la vittoria! 

Guarda le tribune dello stadio quando corri… Gesù è là per sostenerti ed aiutarti in questa corsa! 

Preghiamo insieme: “Gesù, oggi metto in pratica la mia fede. So che queste prove sono il mio allenamento come cristiano e scelgo di non temerle… combatterò il buon combattimento! Grazie per sostenermi ed essere con me in ogni circostanza! Nel Tuo nome, amen.” 

Grazie di esistere, 

Eric Célérier