DOVE VOLGI IL TUO SGUARDO?

Per lei

per lui

Lo sai che quello che guardi ha una grande influenza su ciò che pensi e che di conseguenza, su ciò che farai? I discepoli, dopo aver vissuto in prima persona uno dei più grandi miracoli che fece Gesù (la moltiplicazione dei pani e dei pesci), si ritrovano da soli ad affrontare una tempesta in mare. Gesù li raggiunge, ma visto che lo fa camminando sull’acqua, questo li spaventa ancora di più, perché credono di trovarsi difronte ad un fantasma! Gesù cerca di rassicurali dicendo loro: “Sono Io”, ma il più temerario tra loro, Pietro, vuole essere sicuro che sia proprio Gesù e ribatte dicendo: “Signore, se sei tu, comandami di venire da te sulle acque”. Pietro cammina sulle acque per raggiungere Gesù. ‘Ma vedendo il vento {forte} ebbe paura e, cominciando ad affondare, gridò: «Signore, salvami!»‘ (Matteo 14:30) 

Hai notato che Matteo scrive vedendo il vento? Il vento è qualcosa che non si può vedere, possiamo solo vedere i suoi effetti, ma questo ci indica su cosa era concentrato Pietro: sulla tempesta, mentre nel bisogno, Lui si concentra e si rivolge a Gesù per ricevere aiuto e ovviamente, Gesù lo salva. 

Da questo racconto possiamo trarne un grande insegnamento: dove volgiamo il nostro sguardo, condiziona le nostre circostanze… 

• Guardi un programma televisivo che sai,sarebbe meglio non vedere e ti ritrovi a fare pensieri impuri, difficili da cacciare dalla tua mente. 
• Guardi un film “horror” e sei invaso dalla paura. 
• Guardi solo brutte notizie, la paura prenderà il sopravvento nella tua vita. 
• Guardi quanto sono grandi i tuoi problemi, sarai sempre più disperato. 

• Guardi al Signore e al Suo amore per te, avrai sempre più fede e speranza. 

Amico mio, dove guardi, su cosa ti concentri, è molto importante. Ti lascio oggi con Filippesi 4:8: ‘Quindi, fratelli, tutte le cose vere, tutte le cose onorevoli, tutte le cose giuste, tutte le cose pure, tutte le cose amabili, tutte le cose di buona fama, quelle in cui è qualche virtù e qualche lode, siano oggetto dei vostri pensieri.’ 

Grazie di esistere, 

Emmanuel Gau