Per lei
per lui
La Parola di Dio afferma che Giuseppe di Arimatea era discepolo in segreto per timore dei giudei (Giovanni 19:38). Probabilmente Giuseppe ha ritenuto saggio non palesare a tutti il suo essere “discepolo” per riuscire a mantenere la sua posizione fino al momento opportuno; infatti, solo grazie al ruolo che ricopriva, gli è stato possibile fare una richiesta molto particolare. Leggi cosa ci racconta Marco nel suo vangelo: ‘Venne Giuseppe d’Arimatea, consigliere onorato, il quale anche lui aspettava il Regno di Dio; e, fattosi coraggio, si presentò a Pilato e domandò il corpo di Gesù. Pilato si meravigliò che fosse già morto; e chiamato a sé il centurione, gli domandò se era morto da molto tempo‘ (Marco 15:43-44)
A tempo debito, Giuseppe si è fatto coraggio e ha giocato a carte scoperte. Lui voleva occuparsi della sepoltura di Gesù. Farlo per lui era diventato molto più importante che rischiare di perdere la propria reputazione e la propria posizione sociale, ma non solo…
Pilato si meravigliò che fosse già morto. Questo significa che Giuseppe ha agito immediatamente, senza indugi. Lui era pronto e costantemente informato di quanto stava accadendo. Appena è morto Gesù, ha fatto la sua mossa.
Questo cosa ci fa comprendere? Credo significhi che potrebbe a volte essere un errore palesare immediatamente che amiamo Gesù. Dobbiamo attendere il momento giusto per farlo. Forse per Giuseppe scoprirsi in modo prematuro, avrebbe causato la sua esclusione dal sinedrio e questo non gli avrebbe più permesso di compiere la sua missione: seppellire Gesù.
Al momento giusto, Giuseppe si è fatto coraggio, ha rischiato tutto, ma ha portato a compimento la sua missione.
Cosa ti sta rivelando il Signore oggi?
Grazie di esistere.
Emmanuel Gau
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